Commemorazione di tutti i defunti

02.11.2025

Questa mattina, domenica 2 novembre, la comunità di Amendolara si è riunita presso il cimitero comunale per la celebrazione della Santa Messa nella Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
La liturgia, partecipata e densa di raccoglimento, è stata presieduta da don Vincenzo Santalucia, parroco della Parrocchia Santa Margherita Vergine e Martire di Amendolara Paese, e concelebrata da don Nicola Mobilio, parroco della Parrocchia Madonna della Salute di Amendolara Marina, che ha tenuto l'omelia.

Nella quiete del camposanto, tra i segni della memoria e della speranza, don Nicola ha invitato i presenti a cogliere il legame profondo tra la celebrazione di ieri, la Solennità di Tutti i Santi, e quella di oggi.
«La Chiesa – ha detto – è madre e maestra. Celebra due giorni distinti ma intimamente legati: ieri la gioia dei santi che già vivono alla presenza di Dio, oggi la preghiera per i defunti che stanno ancora compiendo un cammino di purificazione. Tra cielo, purgatorio e terra non c'è separazione, ma una comunione viva: è la comunione dei santi, il vincolo della carità che ci unisce tutti».

Riflettendo sulla prima lettura, tratta dal libro di Giobbe, il parroco ha affrontato uno dei grandi interrogativi della fede: il senso della sofferenza e del dolore.
«Giobbe – ha spiegato – era un uomo retto e timorato di Dio, ma ha conosciuto il dolore più profondo. Eppure, alla fine del suo cammino, ha compreso che la sofferenza resta un mistero. Non possiamo dare risposte umane ai perché del dolore e della morte: la fede non spiega il mistero, ma lo illumina. È lì che si fonda la nostra speranza».

Don Nicola ha poi ricordato che la speranza cristiana non è un'attesa vaga, ma una certezza che nasce già nel presente: «La speranza non è dire "forse un giorno". La speranza cristiana è sapere che già ora camminiamo verso la bellezza del volto di Dio, che è la nostra meta. Oggi, in questo luogo di silenzio e di memoria, rinnoviamo la certezza che i nostri cari non sono perduti, ma vivi in Dio».

La celebrazione si è conclusa con la preghiera di suffragio per tutti i defunti e con un invito alla fiducia e alla pace: «Oggi non celebriamo la fine – ha detto don Nicola – ma il compimento. Perché la vita, anche attraverso il dolore, è un cammino verso la luce».

Un momento di fede e raccoglimento che ha unito l'intera comunità nella memoria e nella speranza, ricordando che la comunione dei santi continua a legare terra e cielo in un unico abbraccio d'amore.


Nunzio Bartolini