Amendolara: Si conclude la festa della Madonna della Salute

13.08.2025

Si conclude la festa della Madonna della Salute con processione e celebrazione solenne

Ieri, in occasione della festa della Madonna della Salute, si è svolta la seconda e ultima parte della tradizionale processione.                                                                                                           Al termine, la comunità si è raccolta per la celebrazione solenne, presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Francesco Savino, Vescovo della Diocesi di Cassano all'Ionio e Vicepresidente della CEI.

Hanno concelebrato, insieme al Vescovo, il Vicario Generale don Nunzio Laitano, don Nicola Mobilio, don Vincenzo Santalucia, don Franco Gimigliano, don Nicola Vilotta e don Luca Pitrelli. All'inizio della celebrazione, Mons. Savino ha rivolto un invito accorato ai fedeli: «Vi invito a pregare per tutte le persone che non stanno bene. Vi prego, preghiamo anche per Gaza». Nella sua omelia, il Vescovo Savino ha tracciato un'analisi lucida del tempo presente: «Viviamo un tempo difficile e complesso, in cui sembra che il paradigma vincente sia passato dalla "morte di Dio" alla morte del prossimo. Sembra che abbiamo ucciso Dio e, insieme, l'altro. È il tempo dell'indifferenza, in cui vale "io sto bene e non mi interessa se l'altro non sta bene". Come diceva il grande don Lorenzo Milani: o "I care" – mi sta a cuore – oppure "me ne frego". Purtroppo, stiamo vivendo l'epoca del menefreghismo, in cui l'io è anteposto a qualsiasi altro valore».                                                                                                                                                 Il Vescovo ha denunciato il dilagare di un «narcisismo patologico» e il processo di scristianizzazione in atto da tempo, per poi proporre alla comunità tre valori che Maria consegna come guida.                                                

Il primo valore è la vicinanza:«Chi si mette accanto alle persone fragili? Maria, appena pronuncia il suo "eccomi", si mette in viaggio verso Elisabetta, perché aveva bisogno di una presenza. Se volete essere coerenti, siate la comunità del Samaritano: prendetevi cura degli altri, come ha fatto Maria ai piedi della croce». 

Il secondo valore è la fiducia:«Viviamo nel tempo del sospetto, in cui le relazioni falliscono perché non ci fidiamo più gli uni degli altri. La crisi della fede è anche crisi di fiducia. Maria è donna della fiducia e della prossimità. Dobbiamo aiutare i giovani a rimanere saldi in un contesto dominato dall'indifferenza».

Infine, il terzo valore è la speranza:«La speranza non deve essere un'illusione o un'ideologia, né un narcotico della coscienza, come ricordava don Tonino Bello. Come insegnava sant'Isidoro di Siviglia, la speranza (dal latino spes) deve camminare con le nostre gambe».

Mons. Savino ha concluso con un augurio e un impegno concreto:«Mi auguro che questo Giubileo non sia stato solo un fatto liturgico. Generate un'opera di carità in questa parrocchia. Siate comunità della vicinanza, della fiducia e della speranza, e continuate a compiere opere di carità, perché la carità è la credibilità di una comunità».

Al termine della celebrazione, il Presule ha impartito la benedizione papale, come previsto dal decreto concesso dalla Penitenzieria Apostolica in occasione dell'Anno Giubilare Parrocchiale. 


Nunzio Bartolini