8 dicembre - 25 anni dalla dedicazione della Chiesa

I fedeli della parrocchia Madonna della Salute si sono ritrovati nella serata di ieri, 8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione, per rendere grazie al Signore nel 25° anniversario della dedicazione e consacrazione della Chiesa parrocchiale, avvenuta proprio l'8 dicembre del 2000, durante il Grande Giubileo indetto da Papa Giovanni Paolo II.
A presiedere la celebrazione è stato don Saverio Viola, già parroco della comunità per molti anni e oggi impegnato nella pastorale italiana in Svizzera. Con lui hanno concelebrato il parroco don Nicola Mobilio, insieme a don Franco Gimigliano, don Diego Talarico – anch'egli già parroco della comunità – e don Nicola Vilotta.
Aprendo la celebrazione, don Nicola si è rivolto alla comunità con parole segnate da riconoscenza e affetto, ricordando la storia che oggi la parrocchia ha celebrato: «Non penso che don Saverio abbia bisogno di essere presentato, soprattutto da parte mia, ma è grande la gioia di averlo con noi in questo giorno così speciale. Oggi celebriamo la solennità dell'Immacolata, ma anche il venticinquesimo anniversario della dedicazione della nostra chiesa, avvenuta l'8 dicembre del 2000 alla presenza del Vescovo mons. Graziani.
Molto di ciò che oggi vediamo – l'ampliamento, la struttura, gli spazi che accolgono la nostra preghiera – porta il segno del suo impegno e della comunità che lo ha sostenuto. È bello ricordare che nella successione dei parroci ciascuno lascia qualcosa: con limiti e fragilità, perché solo Maria è senza macchia, ma sempre con amore per il popolo che il Signore affida.
Per questo, don Saverio, ti ringraziamo per il bene seminato in quegli anni e per essere qui, nonostante gli impegni e la distanza. Tutti ti ricordano con affetto per la tua passione, il tuo entusiasmo e il tuo stile pastorale. E ringraziamo anche don Diego, perché ogni sacerdote che passa in questa comunità contribuisce a costruire un pezzo della nostra storia. Preghiamo per i sacerdoti che il Signore ci dona: siamo fragili, ma ci sforziamo di accompagnare la comunità verso il bene».
Prendendo la parola durante l'omelia, don Saverio ha condiviso la sua emozione per essere nuovamente nella comunità che per tanti anni ha servito: «Sono particolarmente commosso ed emozionato. Tornare qui, nel giorno dell'Immacolata, per celebrare l'anniversario della dedicazione di questa chiesa, è per me un dono grande. Abbiamo percorso insieme un tratto di strada importante, ricco di sacrifici ma anche di tanta Provvidenza. Questa chiesa non è fatta solo di pietre. È impastata della vita, della fede e del sacrificio di persone che oggi non vediamo più, ma che dal cielo continuano a pregare per noi. Li porto nel cuore e li affido alla misericordia del Signore».
Richiamando il Vangelo dell'Immacolata, don Saverio ha sottolineato, poi, la dimensione spirituale della celebrazione: «Maria ha accolto la volontà di Dio con un "sì" pieno e fiducioso. Anche noi siamo chiamati a custodire il "tempio" più importante: il nostro cuore. Questa comunità continui a essere non solo un edificio dedicato al Signore, ma una famiglia che cresce nella fede, nell'amore, nella speranza».
Infine, don Saverio ha ricordato con semplicità e riconoscenza la sua attuale missione pastorale, affidandola alla preghiera della comunità: «Oggi il Signore mi chiama a servire i nostri fratelli italiani emigrati in Svizzera, condividendo con loro gioie, fatiche e la nostalgia della propria terra. Porto questa comunità nel cuore e vi chiedo una preghiera perché possa continuare questo servizio con fedeltà e serenità. Io prego per voi, e non vi nascondo che il desiderio di ritornare, un giorno, resta sempre vivo nel cuore».
Al termine della celebrazione per ringraziare la comunità dell’invito ricevuto, don Saverio ha donato un calice e una patena, dal colore liturgico mariano.
Nunzio Bartolini
Responsabile Comunicazione
